martedì 5 agosto 2025

IL MISTERO della RELATIVITA': una LEZIONE di MATEMATICA CUBANA

 


Ho trovato interessante la riflessione di Mario Delpini, arcivescovo di Milano, appena tornato da un viaggio a Cuba dove ha visitato ii suoi missionari fidei donum. Egli ha descritto la matematica cubana in senso ironico. Mi sono ispirato a lui per queste considerazioni.

Il Mistero della Relatività: Una Lezione di Matematica Cubana
Se Einstein fosse nato all’Avana…
...avrebbe forse inventato un’altra teoria della relatività.
Non quella che misura lo spazio-tempo, ma quella che misura la vita.
Sì, la vita. Quella fatta di stipendi impossibili, di luci che non si accendono, di pompe che non salgono.
La matematica, a Cuba, ha le sue leggi. E non sono scritte nei libri

L’Equazione dell’Olio
Immaginate di ricevere 2000 pesos al mese.
E ora, mettete in colonna:
• 1 litro d’olio = 1000 pesos
• 1 litro di latte? Se si trova.
• Pane? Quando c’è.
• Una medicina? Forse.
Ora fate la somma.
Poi fate la sottrazione.
Alla fine, non torna nulla.
Eppure… si vive.
Come è possibile?
Benvenuti nella relatività economica cubana.

La Funzione dell’Università
L’università, a Cuba, è gratuita.
Zero pesos.
Ma… quanto costa arrivarci?
• Un biglietto dell’autobus
• Qualche pasto
• Una luce accesa per studiare
La retta è gratis.
Ma il resto… è un’equazione che non si risolve con una calcolatrice.
Laurearsi in medicina, oggi, significa guadagnare meno di un moto-taxista.
Eppure… gli studenti ci sono. Ancora.
Ci credono, resistono, sperano.
Questa è la funzione invisibile che la matematica accademica non riesce a rappresentare.

Il paradosso dell’acqua
"Ah, un bicchiere d’acqua fresca!"
No. Troppo semplice.
Perché serve un frigo.
Per far funzionare il frigo serve la corrente.
Allora va bene l’acqua del rubinetto.
Ma anche il rubinetto è relativo.
Perché l’acqua non scende se la pompa non sale.
E la pompa sale solo se c’è… corrente.
Il Teorema dell’Energia
Il ventilatore non funziona.
Perché non c’è la corrente.
La corrente non arriva perché non c’è il petrolio.
Il petrolio non arriva perché serve una pompa per caricarlo.
E indovinate un po’?
La pompa funziona solo se c’è… corrente.
Ecco il teorema: Corrente ↔ Petrolio ↔ Corrente.
Un circuito chiuso.
Una formula senza soluzione.

Il Limite Invisibile
In matematica esistono i limiti.
Ci si avvicina sempre di più a un valore…
Ma senza raggiungerlo mai.
A Cuba, il limite è quello della sopravvivenza.
Ci si avvicina.
Sempre sul filo.
Ma si vive.
Come?
Con solidarietà. Con ingegno. Con fede.
E qui, forse, si scopre il mistero più profondo della matematica cubana:
che la somma di ciò che manca…
non cancella la presenza di ciò che resta:
dignità, comunità, speranza.

Una Formula Spirituale
“Senza di me non potete fare nulla” (Gv 15,5)
Nulla.
Forse anche la corrente, l’acqua, il petrolio, l’istruzione, la medicina…
Tutto sembra dipendere da qualcosa che manca.
Ma c’è Qualcuno che sostiene ciò che non si vede.
Una matematica invisibile.
Una fisica dell’anima.
A Cuba, la vita funziona su equazioni che non si risolvono… ma si vivono.
E a volte, questo è il vero miracolo.




sabato 26 luglio 2025

Un Parco sulla quinta Avenida


 

La chiesa di santa RITA a La Habana

 


DOS GARDENIAS, centro turistico

 


ESTRELLAS de OLIVA, gruppo musicale


 


GRAN MUTHU HABANA HOTEL


 

EL NACIONAL de CUBA


 

LOS AMIGOS, cantanti di strada a La Habana

 




SEPTETO TIPICO DE SONES

Septeto Típico de Sones. Agrupación fundada el 17 de abril de 1924 en La Habana por Antonio Bacallao y Oscar Sotolongo bajo el nombre de Septeto Típico Cubano de Sones. 






venerdì 18 luglio 2025

Il fascino senza tempo del Paseo del Prado a La Habana


Camminare lungo il Paseo del Prado a L'Avana è un’esperienza che incanta i sensi e trasporta indietro nel tempo. Questo viale ampio e alberato, situato nel cuore della capitale cubana, è molto più di una semplice via di collegamento: è un museo a cielo aperto, un punto d’incontro sociale, uno spazio di vita quotidiana e arte popolare.

Costruito nel 1772 per volontà del Capitano Generale dell’isola, il Marqués de la Torre, il Paseo del Prado è stato il primo viale alberato dell'Avana. La sua funzione iniziale era quella di offrire ai cittadini un luogo elegante per passeggiare e socializzare, lontano dal caos del porto e dai quartieri più affollati. Con il passare dei secoli, la sua funzione e la sua estetica si sono evolute, ma il fascino originario è rimasto intatto.

Il viale si estende dal Malecón, il famoso lungomare dell’Avana, attraversa il quartiere coloniale di Habana Vieja, e arriva fino a Centro Habana, segnando idealmente il confine tra il cuore storico e la parte moderna della città. Durante l’intervento urbanistico americano del 1902, il viale fu ricostruito e ribattezzato ufficialmente Paseo de Martí, in onore dell’eroe nazionale José Martí, anche se il nome popolare "Paseo del Prado" non ha mai perso il suo posto nel cuore degli habaneros.

Fu però nel 1928 che il Paseo assunse l’aspetto che oggi conosciamo. Sotto la direzione dell’allora presidente Gerardo Machado e grazie all’opera del celebre architetto paesaggista francese Jean-Claude Nicolas Forestier, il viale fu trasformato in uno degli spazi urbani più raffinati dell’America Latina. Forestier introdusse un’eleganza europea: furono piantati alberi ornamentali, installate panchine in marmo, e collocate otto maestose statue di leoni in bronzo che oggi sorvegliano silenziosamente il passaggio dei visitatori. Il progetto prevedeva anche due corsie laterali per il traffico veicolare e un ampio camminamento centrale riservato ai pedoni, ombreggiato e accogliente.

Durante la prima metà del Novecento, le eleganti residenze lungo il Paseo erano abitate dall’alta borghesia cubana, ma con l’esodo post-rivoluzionario e il trasferimento delle élite nei quartieri di Miramar, Siboney e Vedado, queste dimore cambiarono volto e funzione. Negli anni successivi, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica e l’inizio del "Periodo Speciale", molte strutture sono cadute in rovina, e sono divenute abitazioni del ceto più povero della popolazione.

Con l’apertura al turismo internazionale negli anni '90 e il riconoscimento dell'Avana Vecchia come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, il Paseo del Prado è tornato a vivere una nuova stagione di visibilità e fermento. Ancora oggi, passeggiando lungo il viale, si possono incontrare bambini che giocano a calcio, ragazzi che sfrecciano sullo skateboard, artisti di strada che espongono le loro tele colorate e persino parrucchieri che lavorano all’aperto, sotto il sole o all’ombra degli alberi.

Tuttavia, nonostante la sua straordinaria bellezza e vitalità, il Paseo ha bisogno di attenzioni. Molti antichi tombini in ferro artistico sono danneggiati, lasciati scoperti o spostati in mezzo al camminamento, creando pericoli per i passanti e rovinando l’armonia del luogo. Le strutture architettoniche che fiancheggiano il viale necessitano di restauri urgenti, così come molte panchine e lampioni.

Il Paseo del Prado resta comunque un luogo simbolico e poetico, dove la memoria storica dell’Avana si fonde con la sua quotidianità più autentica. È una passerella viva tra passato e presente, tra eleganza decadente e resistenza culturale, e merita di essere preservato con cura e rispetto.

Una passeggiata su questo viale non è solo un itinerario urbano: è un viaggio nell'anima della città.

mercoledì 16 luglio 2025

CLUB HABANA: spiaggia e piscine



Il Club Habana è una delle oasi di tranquillità a L’Avana, una sorta di rifugio esclusivo lontano dalle zona centrale. Situato lungo la costa occidentale, nella zona residenziale di Miramar, è uno dei pochi luoghi nella capitale dove si può godere di una vera spiaggia con sabbia, affacciata su un mare limpido e calmo, perfetto per rilassarsi o fare una nuotata.
Spiaggia e servizi
La spiaggia privata, con sabbia chiara e curata, rappresenta un unicum per L’Avana. A disposizione degli ospiti ci sono lettini, ombrelloni, e il servizio bar direttamente sotto la palma. È possibile pranzare fronte mare grazie al ristorante che serve piatti locali e internazionali, accompagnati da cocktail cubani sempre freschi.
Piscine e relax
Oltre al mare, il Club Habana dispone di ampie piscine, con una seconda area bar e tavolini dove è possibile consumare pasti o bevande in totale relax. L’atmosfera è serena, adatta a chi cerca una giornata di benessere tra sole, acqua e silenzio.
Frequentatori e costi
Il Club è frequentato quasi esclusivamente da turisti, in particolare europei, con una presenza minima di cubani dovuta al costo d’ingresso: 2000 CUP a persona nei giorni feriali e 4000 CUP nei weekend. Tra i visitatori più ricorrenti si notano numerosi italiani over 60 o 70, spesso accompagnati da giovani ragazze cubane. La loro presenza, a tratti ostentata, dà vita a un curioso teatro sociale: sguardi arroganti, pose da “signori dell’Avana”, e un atteggiamento di presunta superiorità che spesso stride con la tranquillità del luogo.
Il Club Habana resta comunque un luogo ideale per staccare dal ritmo cittadino, prendere il sole, nuotare e godersi un pranzo in spiaggia. Ma non è immune da dinamiche sociali curiose, che lo rendono anche un piccolo spaccato dell’incontro – e talvolta del contrasto – tra mondi diversi.

martedì 15 luglio 2025

Cuba oggi: sopravvivere tra fame, blackout e disperazione



Una riflessione dopo la mia ultima visita

A Cuba, la priorità quotidiana non è il lavoro, la scuola o i progetti per il futuro. È semplicemente riuscire a mangiare. L'isola, un tempo simbolo di resistenza rivoluzionaria, oggi è piegata da una crisi economica e sociale senza precedenti. Per milioni di cubani, la domanda più urgente è diventata: “Cosa mangerò oggi?”

La fame quotidiana

Gli stipendi statali, che rappresentano ancora la principale fonte di reddito per gran parte della popolazione, si aggirano intorno ai 9 o 10 dollari al mese. Con questa cifra, non è possibile acquistare nemmeno un pezzo di carne. I mercati sono vuoti, i prezzi fuori controllo, e la moneta locale ha perso ogni potere d’acquisto. Chi può permettersi di mangiare decentemente? Soltanto chi riceve rimesse dai familiari emigrati all’estero, oppure chi lavora nel turismo, un settore dove le propinas (le mance) rappresentano l’unico vero ossigeno economico.

Lavorare, ma per cosa?

In questo contesto, il valore del lavoro è stato svuotato. Sempre più cubani si pongono la domanda: “Perché lavorare, se non riesco nemmeno a garantirmi un pasto? Se il lavoro non mi dà né dignità, né sostentamento?” La frustrazione cresce, soprattutto tra i giovani, molti dei quali sognano solo una cosa: andarsene. L'emigrazione è diventata una valvola di sfogo. Dal 2021, centinaia di migliaia di cubani hanno lasciato l'isola, affrontando rotte pericolose verso gli Stati Uniti, l’Europa o l’America Latina. Un esodo silenzioso che sta svuotando il paese delle sue forze più giovani e preparate.

Blackout e buio sociale

Come se non bastasse, la crisi energetica aggrava la situazione. Gli apagones – blackout elettrici che durano anche più di 10 ore al giorno – sono ormai parte della routine quotidiana. Senza elettricità, il cibo si deteriora, l’acqua scarseggia, le scuole chiudono, le attività economiche si fermano. La vita si spegne, letteralmente. Inoltre il governo statunitense, da parte sua, ha inasprito le sanzioni, aggravando ulteriormente la situazione.

La domanda sospesa: quando il cambiamento?

La realtà è che il sistema politico cubano si regge su un equilibrio precario. Il malcontento popolare è evidente, le proteste crescono – nonostante la dura repressione – e il popolo chiede dignità, libertà e pane. La sola via d’uscita possibile sembra una transizione democratica, che permetta al paese di aprirsi a nuove opportunità, investimenti, riforme profonde. Ma quando? E soprattutto: chi guiderà questo cambiamento? Oggi, la risposta è ancora incerta. Quel che è certo è che il tempo stringe. Cuba non può più permettersi l’attesa.

sabato 3 maggio 2025

Old Havana

 


Anacaona: BUM BUM

 


SALSA Cuba

 


Perfidia

 


Veinte años

 


Laritza Bacallao y La India

 




Bésame mucho

 


Estrellas de Oliva Y Esney Morales


Échale Salsita



Una nueva mujer

 Laritza Bacallao




Homenaje a Celia Cruz

 QUE LE DEN CANDELA

Esney Morales



Hojas muertas

 


Ser de sol

 


ANACAONA

 



La mulata rumbera

 


GUANTANAMERA - Esney Morales

 


Mi sueño - ANACAONA

 



martedì 11 marzo 2025

Un Bolero: AYER

 


Bailar a La Habana

 


De mi enamórate

 


Cha cha chà en Paseo del Prado

 


Sarandonga

 


Paulito FG

 


Que salga el sol

 


El punto cubano

 


Hermanos - Valladores

 


Chan chan

 


Saborosura y pachanga

 


Un pacto con Dios - Lozano

 


Mambo sin letra

 


Cha cha chà con Boogaloo y Havana dale a ver

 




giovedì 2 gennaio 2025

Si fuera mia

 


Polo Montañez

CUBA ISLA BELLA

 


CUBA CON LA MUSICA DE ORISHAS


"Cuba Isla Bella" è una canzone del gruppo cubano Orishas che si distingue per la sua profonda nostalgia e amore per l'isola caraibica. Il testo di questa canzone è un toccante inno ai ricordi e all'identità cubana, trasmettendo emozioni di affetto e legame con la terra d'origine. Le parole di "Cuba Isla Bella" esprimono il desiderio di tornare alla patria cubana come un modo per trovare conforto e pace interiore. Il ritorno a Cuba rappresenta un'occasione per placare il dolore e riconnettersi con le radici, ricordando i momenti felici e i legami speciali che solo l'isola può offrire. La canzone evoca il primo amore, il senso di appartenenza e l'identità profonda legata alla propria cultura e alle proprie origini. Il testo riflette sul passato, sul presente e sul futuro, sottolineando il legame indissolubile con Cuba e l'importanza di mantenere viva la propria identità nonostante le distanze fisiche. Attraverso le parole "Lo que fui, lo que soy y seré, por mi isla bella”, gli Orishas esprimono il concetto di continuità e di appartenenza, sottolineando che non importa dove ci si trovi nel mondo, il cuore resterà sempre legato all'isola amata. Questa dichiarazione di fedeltà e amore per Cuba risuona profondamente nei cuori di coloro che portano la terra natia nel loro spirito ovunque vadano. In definitiva, "Cuba Isla Bella" degli Orishas è molto più di una semplice canzone. È un inno alla memoria, alla nostalgia e all'amore per la propria terra, un tributo commovente alla bellezza e all'essenza dell'isola cubana.

 

Si yo pudiera


Polo Montañez

Dime que mas


Baby Lores con Roldán González de Orishas y Omara Portuondo