L'articolo di Anita Likmeta su Linkiesta.it descrive come Cuba, dopo sessant'anni di comunismo, si sia trasformata in un luogo dove la speranza è ormai ridotta a brandelli e il sogno rivoluzionario è diventato un incubo soffocante. Il regime cubano si rifiuta di riconoscere la propria disfatta, mentre il popolo affronta una dura realtà fatta di crisi umanitaria, infrastrutture in rovina e mancanza di beni di prima necessità. Nonostante ciò, alcuni intellettuali dell'Occidente continuano a difendere Cuba come simbolo di resistenza, ignorando la sofferenza del popolo cubano e la vera natura oppressiva del comunismo. La giornalista confronta la situazione di Cuba con quella vissuta in Albania sotto il regime comunista di Enver Hoxha, sottolineando come entrambi rappresentino una forma di malattia totalitaria che nega la libertà e genera miseria. Likmeta invita l'Occidente a guardare oltre il mito del "buon comunismo" e a prendere posizione per difendere la libertà come diritto universale.